INTERNAZIONALIZZAZIONE

Diverse possono essere le motivazioni che spingono le organizzazioni ad affacciarsi ai mercati esteri, ma essenzialmente possono essere riducibili a due:

Interne
Sebbene nella realtà l’interesse verso i mercati esteri sia quello di consolidare globalmente il posizionamento dell’organizzazione, spesso le motivazioni sono riferite a un vantaggio competitivo che un’organizzazione già possiede come:

  • la possibilità di poter sostenere costi inferiori rispetto ai concorrenti;
  • la possibilità di disporre di un prodotto che è percepito dai consumatori come unico, non paragonabile o non sostituibile con quello dei competitor;
  • il desiderio di mettere a profitto il proprio prodotto anche sui mercati esteri.

Motivazioni esterne
In quest’ottica è facile capire quanto ogni Paese, con la sua popolazione di potenziali consumatori e con un determinato tenore di reddito, rappresenti un’opportunità di business non indifferente. Paesi in cui leggi sull’inquinamento più concilianti e costo del lavoro inferiore rappresentano un buon investimento o una strategia di espansione commerciale per introdursi nei mercati attigui/limitrofi e/o ben oltre i propri confini.

Come materie prime, risorse naturali, competenze tecnologiche o costo della manodopera più basso.

Per internazionalizzarsi è necessario implementare strategie di multilocalizzazione. Infatti, decidere settore e mercato al quale puntare non è banale poiché si tratta di un tipo di investimento non facilmente reversibile. Fondamentale perciò condurre un’attenta analisi su:

  • opportunità offerte da quel mercato
  • rischi legati all’ingresso in quel mercato
  • attrattività dell’ambiente internazionale