Ambiente

Attiva da oltre 15 anni nel settore della consulenza ambientale BS & Partners è oggi in grado di offrire competenze specialistiche nella gestione delle innumerevoli problematiche ambientali che si presentano per i diversi settori produttivi proponendo soluzioni su misura che possono andare dal mero soddisfacimento dello specifico requisito legale (es. ottenimento di autorizzazione alle emissioni) alla progettazione ed implementazione di un sistema di gestione ambientale (SGA) riferito alla UNI EN ISO 14001 e/o al Regolamento (CE) n. 1221/09 (EMAS III).

  • Supporto nella gestione degli adempimenti legati alla produzione o gestione dei rifiuti ed in particolare:
    • Elaborazione ed invio MUD (Modello Unico di Dichiarazione annuale dei rifiuti prodotti o gestiti);
    • Tenuta dei registri e dei formulari di trasporto dei rifiuti;
    • Formazione in materia ambientale
  • Assistenza nella predisposizione della documentazione tecnica volta all’ottenimento di autorizzazioni di carattere ambientale (AUA, scarichi, emissioni in atmosfera…)
  • Assistenza nella gestione delle prescrizioni relative agli F-Gas o ai gas ozono lesivi
  • Assistenza nella gestione delle prescrizioni relative agli impianti termici
  • Assistenza nella gestione delle prescrizioni relative alle sostanze pericolose.

Il DPR 13 marzo 2013, n.159 ha istituito un provvedimento unico che racchiude in un solo titolo diverse autorizzazioni in materia ambientale.
L’AUA va richiesta dalle piccole e medie imprese come definite dal DM 18 aprile 2005 e dagli impianti non soggetti alla disciplina AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).
L’AUA, inoltre, deve essere richiesta  in occasione della scadenza di una delle precedenti autorizzazioni, tra cui:

• autorizzazione agli scarichi;
• autorizzazione alle emissioni in atmosfera in procedura ordinaria;
• autorizzazione all’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura.

Offriamo supporto alla presentazione della domanda di autorizzazione, attraverso la compilazione dell’istanza AUA e la produzione degli elaborati tecnici.

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), istituito con la Legge n. 70/1994, è un modello attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, trasportati, intermediati, smaltiti, avviati al recupero e i rifiuti raccolti dal Comune, nell’anno precedente la dichiarazione. Il modello va presentato entro le scadenze annualmente definite alla Camera di Commercio competente per territorio, ovvero quella della provincia in cui ha sede l’unità locale cui si riferisce la dichiarazione.

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), articolato in 6 Comunicazioni, deve essere presentato, da parte dei soggetti interessati così individuati:

• Comunicazione Rifiuti speciali
• Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti
• Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione
• Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti
• Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi
• Imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00
• Imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi (così come previsto dall’art. 184 comma 3 lettere c),d) e g)).

Regolamento (CE) n 761 del 2001 introduce il sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS), che si propone l’obiettivo di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi, che rimane comunque un obbligo dovuto, ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei dipendenti.

ISO 14001 identifica uno standard, che fissa i requisiti di un «sistema di gestione ambientale» di una qualsiasi organizzazione. Lo standard ISO 14001 (tradotto in italiano nella UNI EN ISO 14001:2015) è uno standard certificabile, ovvero è possibile ottenere, da un organismo di certificazione accreditato che operi entro determinate regole, attestazioni di conformità ai requisiti in essa contenuti. Certificarsi secondo la ISO 14001 non è obbligatorio, ma è frutto della scelta volontaria dell’azienda/organizzazione che decide di stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare un proprio sistema di gestione ambientale.

Risparmiare energia e gestirla in modo efficiente sono le prime azioni da compiere per contribuire alla sostenibilità delle attività umane. Le imprese hanno un ruolo chiave in questo: risparmiare energia e integrare la gestione delle prestazioni energetiche nelle attività quotidiane permette loro di controllare i consumi e contenere i costi energetici, traendone profitto economico e vantaggio competitivo.
Anche i consumi di energia, quindi, necessitano di essere gestiti in modo efficiente e volto al continuo miglioramento: un controllo puntuale e sistematico degli usi dell’energia potrebbe infatti essere in grado di consentire già in breve tempo un considerevole risparmio dei costi interni aziendali, oltre a garantire un prezioso contributo alla salvaguardia delle risorse energetiche a livello globale.

UNI CEI 11352 stabilisce i requisiti generali e una check list per la verifica dei requisiti delle ESCo, che erogano servizi energetici finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica presso i propri clienti con garanzia dei risultati.
Nello specifico, la nuova normativa delinea i requisiti minimi dei servizi di efficienza energetica e le capacità (organizzativa, diagnostica, progettuale, gestionale, economica e finanziaria) che una ESCo deve possedere per poter offrire le attività peculiari presso i propri clienti.
La certificazione delle ESCo, mediante la UNI CEI 11352, nella gestione dell’energia consente di vedere comprovato il proprio livello di preparazione garantendo le necessarie conoscenze dei processi, il rispetto scrupoloso delle leggi applicabili, anche ai fini della sicurezza degli impianti, oltre che il perseguimento dei programmi, obiettivi ed accordi nazionali ed internazionali in merito.

La ISO 20121 è una norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione della sostenibilità degli eventi.
Questo standard nasce dal nuovo Project Committee ISO/PC 250 “Sustainability in event management” che ha coinvolto più di 30 paesi in qualità di membri partecipanti o membri osservatori.
Per evento la norma intende una “assemblea programmata nel tempo e nello spazio dove viene creata un’ esperienza e/o veicolato un messaggio” pertanto si rivolge a varie tipologie di eventi, dalla manifestazione sportiva al cinema, dal teatro al meeting aziendale etc.
Un aspetto particolare della ISO 20121 è l’integrazione del modello PDCA (Plan, Do, Check, Act) tipico dei sistemi di gestione con il ciclo di vita degli eventi (dall’ideazione alla chiusura e post-chiusura di un evento). Tale sistema è integrabile quindi con gli altri sistemi di gestione (Qualità, Sicurezza, Ambiente, Etico etc.) eventualmente già implementati.

UTZ Certified è un programma volto a promuovere la produzione sostenibile di caffè, cacao e tè.
UTZ garantisce che il caffè, cacao o tè sono coltivati in piantagioni ove viene fatto un uso appropriato di sostanze agro-chimiche, in cui i lavoratori e le loro famiglie vivono in alloggi decorosi, hanno diritto ad assistenza sanitaria, scuole ed istruzione, e che i loro diritti di lavoro sono tutelati.

L’olio di palma e l’olio di semi di palma sono degli oli vegetali saturi ricavati dalla palma da olio. Nel 2007, con 28 milioni di tonnellate di produzione globale, era il secondo olio commestibile più prodotto, dopo l’olio di soia, che adesso potrebbe aver superato. È anche un ingrediente importante di molti saponi, polveri detergenti e prodotti per la cura della persona, è usato per curare ferite e ha trovato un nuovo controverso uso come fonte agro-energetica.

RJC è un’Organizzazione non-profit internazionale nata con l’obiettivo di offrire garanzie al settore dei preziosi e tutelare la reputazione degli operatori. Il mercato dei preziosi infatti ha registrato episodi di violazione dei diritti umani e dell’ambiente che hanno avuto grande risonanza e il consumatore è diventato più sensibile alle garanzie in termini di responsabilità sociale dei prodotti che acquista.

L’impatto ambientale della progettazione, costruzione ed esercizio degli edifici é enorme: in Europa gli edifici sono responsabili, direttamente o indirettamente, di circa il 40% del consumo di energia primaria complessiva. Inoltre gli edifici impoveriscono la varietà biologica dell’ecosistema globale attraverso la trasformazione di micro-ecosistemi locali in spazi antropizzati impermeabili e privi di biodiversità. L’enorme influenza negativa delle costruzioni richiede specifiche azioni per contrastarne gli effetti ambientali. Un progetto realizzato con criteri di sostenibilità ambientale può minimizzare o eliminare del tutto gli impatti ambientali negativi attraverso una scelta consapevole che passa attraverso pratiche progettuali, costruttive e di esercizio migliorative rispetto a quelle comunemente in uso, in grado di posizionarsi nella fascia più alta del mercato edilizio. Inoltre, come ulteriore beneficio, un progetto sostenibile consente di ridurre i costi operativi, aumentare il valore dell’immobile nel mercato e la produttività degli utenti finali, riducendo nel contempo le potenziali responsabilità conseguenti ai problemi relativi alla scarsa qualità dell’aria interna agli edifici.

Carbon footprint (“impronta di carbonio”) quantifica l’ammontare dell’emissione di CO2 attribuibile ad un prodotto, un’organizzazione o un individuo. Serve a misurare l’impatto che tali emissioni hanno sui cambiamenti climatici di origine antropica. La carbon footprint è espressa in termini di kg di CO2e (CO2 equivalente). Per il calcolo della Carbon Footprint CFP è necessaria la quantificazione di tutte le emissioni di Gas a Effetto Serra GHG lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalle materie prime allo smaltimento finale.
A maggio 2013 è stato pubblicato il riferimento normativo univoco a livello internazionale: la ISO 14067, aggiornato nel 2018.
La ISO 14067, tra l’altro, indica procedure a supporto della trasparenza e della credibilità, per consentire una scelta consapevole da parte dei consumatori, nella lotta al cambiamento climatico.

L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Nella definizione dell’impronta idrica è data inoltre rilevanza alla localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa.

ReMade in Italy è una certificazione di prodotto che attesta l’utilizzo di componenti riciclati nei materiali, semilavorati, prodotti finiti, e rilascia un marchio di certificazione di prodotto che dimostra la presenza di materiale riciclato e che il processo produttivo è stato eseguito prevalentemente in Italia.

La Certificazione di Prodotto Remade In Italy® è rivolta a:
• Aziende produttrici di Materiali riciclati: ottenuti attraverso operazioni di riciclo
• Aziende produttrici di Prodotti riciclati: realizzati con l’impiego di materiali ottenuti con operazioni di riciclo
• Pubbliche Amministrazioni o Società a prevalente capitale pubblico che acquistano prodotti realizzati in
materiale riciclato.

EUTR Il regolamento che interessa tutti gli operatori e commercianti che trattano il legno e i prodotti da esso derivati provenienti sia da paesi UE, sia extra-UE.
Il regolamento contrasta il commercio di legname e di prodotti del legno tagliati illegalmente attraverso tre obblighi principali:

• Vieta l’immissione sul mercato UE di legname illegale e di prodotti da esso derivati
• Obbliga gli operatori che immettono per la prima volta sul mercato UE tali merci ad osservare la “dovuta diligenza”, adottando misure per la verifica della legalità delle stesse
• Obbliga i commercianti alla tenuta di un registro con il nome dei fornitori e dei clienti per garantire la tracciabilità dei prodotti.

L’Ecolabel (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio europeo di qualità ecologica, nato nel 1992.

Attualmente possono richiedere l’Ecolabel europeo 23 gruppi di prodotti/servizi: calzature, tessili, lampadine, materassi, frigoriferi, detersivi (per lavastoviglie, per bucato, per stoviglie, multiuso e per sanitari), lavastoviglie e lavatrici, carta per copie, ammendanti, personal computer, carta per uso domestico, pitture e vernici, piastrelle, lubrificanti e i servizi di ricettività turistica e di campeggio. Sono in corso di definizione i criteri per i mobili e la carta stampata.
Il numero di prodotti che hanno ottenuto l’Ecolabel europeo è in costante crescita in tutta Europa. Per conoscere i dati aggiornati si può consultare il sito dell’Unione europea.

BS & Partners, avvalendosi della professionalità ed esperienza di personale altamente qualificato, offre il proprio supporto alle aziende che intendano certificare come biologici, vegan e/o gluten-free i propri prodotti. Dalla predisposizione del Fascicolo Aziendale, alla Notifica dei processi, fino alla scelta dell’Ente di Certificazione e all’assistenza in sede di ispezione, i nostri consulenti possono garantire i migliori risultati e il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

LA MANIPOLAZIONE DEI GAS FLUORURATI NUOVO OBBLIGO DI CERTIFICAZIONE PER PERSONALE ED AZIENDE

Il Regolamento CE 842/2006 stabilisce i requisiti per il personale e le imprese che manipolano gas fluorurati ed un sistema sanzionatorio per gli inadempienti.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 16 dicembre 2011 un decreto che dà compimento anche in Italia al Reg. (CE) 842/2006.
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 20 aprile 2012, num. 93. Il DPR è entrato in vigore il 5 maggio 2012.

LA MANIPOLAZIONE DEI GAS FLUORURATI NUOVO OBBLIGO DI CERTIFICAZIONE PER PERSONALE ED AZIENDE

Il Regolamento CE 842/2006 stabilisce i requisiti per il personale e le imprese che manipolano gas fluorurati ed un sistema sanzionatorio per gli inadempienti.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 16 dicembre 2011 un decreto che dà compimento anche in Italia al Reg. (CE) 842/2006.
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 20 aprile 2012, num. 93. Il DPR è entrato in vigore il 5 maggio 2012.

Le spiagge sono influenzate da diversi usi e bisogni e sono soggette a una notevole pressione turistica stagionale. Particolarmente complessa è quindi la loro gestione, che richiede necessariamente un’attenzione simultanea nei confronti di diversi aspetti.

Gli operatori balneari, scegliendo di certificare la gestione delle spiagge secondo lo standard internazionale ISO 13009: 2015, dimostrano ai turisti e ai residenti una gestione sostenibile delle spiagge e il rispetto di determinati requisiti di qualità del servizio e delle strutture.
Diversi sono i benefici che si possono ottenere grazie all’applicazione di questo standard per l’operatore balneare e per la comunità locale, dove il turismo rappresenta una delle principali attività economiche:
prestazione del servizio turistica migliore e soddisfazione dell’utente
rispetto della conformità normativa
mantenimento delle infrastrutture ad un elevato stato di efficienza
gestione dei rischi ambientali sociali ed economici
prevenzione degli incidenti e gestione delle emergenze
minor impatto sull’ambiente
fiducia da parte delle comunità locali
miglioramento continuo
contributo alla crescente consapevolezza pubblica verso la sostenibilità
miglioramento del tessuto economico e sociale delle località balneari nel loro complesso
crescita economica della regione